Riguardo
al progetto Abusive Mushroom

Abusive Mushroom è un progetto che ho sentito e voluto profondamente per poter contrastare alcune proposte espositivi delle gallerie. Sono convinto che gli artisti e i galleristi non sono riusciti a essere uniti nel grande cambio avvenuto con l’arrivo della realtà virtuale del web e il risultato é stato un grande circuito di selezioni e proposte espositive a dei costi improponibili (problema esistente anche nel mondo della musica e della letteratura).

A questo sistema ho voluto rispondere con il mio progetto Abusive Mushroom, un circuito personale per garantire all’arte spazi ed eventi liberi da logiche commerciali. Dal 2011 ho deciso di dedicare tempo e risorse ad una forma speciale di esposizione: la “semina dei funghi”. Realizzo opere che hanno come soggetto il fungo (simbolo che disegno da quando sono bambino) e le consegno allo spazio urbano in giro per il mondo. Ho iniziato ad “abbandonare” le mie opere nelle capitali europee e, dal 2013, il circuito è diventato intercontinentale. L’opera abbandonata è accompagnata da un mio scritto in cui il lettore viene nominato Proprietario del fungo e Collezionista per caso. A lui chiedo di raccontare il suo incontro con la mia arte sul sito www.abusivemushroom.com, in cui sono documentati tutti gli abbandoni.

Nel progetto, in un secondo tempo, é stato inserita anche la fotografia. La sezione fotografica aggiunge un altro simbolo al progetto, si tratta del modello Adam, un ragazzo trans, una metafora della caratteristica dei funghi che non sono ne vegetali (no fotosintesi), ne animali. Dietro questa forma di “movimento dell’arte” si sta sviluppando una rete di relazioni forti, come raccontano le storie sul web. Il progetto per il futuro di Abusive Mushroom è quello di stare nel mondo ed interagire con esso per almeno altri dieci anni, per fare rumore, vivendo alla giornata e promuovendo questa particolare forma di “lotta bianca”.